Dal 12 gennaio la città di Marsiglia, insieme a Košice in Slovacchia, è la Capitale Europea della Cultura festeggiando l’evento con una inaugurazione, alla quale hanno partecipato 600.000 persone, che da l’avvio a fitto calendario di manifestazioni e una nuove immagine urbana con nuovi spazi culturali, che interessano l’area portuale della città, appositamente aperti per l’occasione per accogliere circa 12 milioni di visitatori durante l’anno della celebrazione.
Cinque anni di programmazione, a partire dal 2008 anno della designazione, per mettere appunto un piano strategico di rinnovamento con ben 60 cantieri, tra recuperi, riconversioni e nuove costruzioni, finanziato dall’Unione Europea, dallo Stato francese e da aziende private che hanno permesso di coinvolgere architetti internazionali come Stefano Boeri, Eric Castaldi Franck Gehry, Norman Foster, Massimiliano Fuksas, Kengo Kuma, Rudy Ricciotti e di Zaha Hadid scelti per progettazione di nuovi musei, sale da concerto, centri culturali ed espositivi.
Una sfida che ha cambiato l’immagine di Marsiglia facendone una delle città più dinamiche nel panorama culturale e architettonico a livello internazionale e affermando il suo ruolo da protagonista nel Mediterraneo per le sfide del 21° secolo mettendo al centro la cultura, la ricerca e l’innovazione anche tecnologica riferita ai temi della sostenibilità come nuovo obiettivo di un programma di riconversione industriale dell’area urbana e territoriale.
In tal senso il nuovo Centro Regionale per il Mediterraneo (cerem) rappresenta un simbolo del dialogo tra le culture, la condivisione delle conoscenze e delle tecniche in un luogo interamente consacrato alla riflessione e al dibattito su temi legati al Mediterraneo in un edificio che “racchiude spazi destinati a ospitare esposizioni permanenti e temporanee, concerti, incontri internazionali, conferenze sulle culture del sud e del nord del Mediterraneo” come lo descrive lo stesso architetto Boeri.
Per Boeri il Cerem rappresenta una nuova opportunità di realizzare un edificio con queste connotazioni in parte replicate nell’intervento del palazzo delle conferenze all’Arsenale della Maddalena realizzato per il Summit G8 del 2009 di cui sono evidenti le analogie formali e la relazione tra architettura e mare, una delle costanti nelle progettazioni di Boeri impegnato da sempre nei sistemi urbani e portuali nell’area del Mediterraneo (Genova, Napoli, Trieste, Cagliari, Salonicco, Mitilene, La maddalena e ora anche Marsiglia).
In questo caso possiamo definirlo però un “edificio anfibio” per la sua particolare disposizione che colloca alcune aree sotto il livello dell’acqua, di un laghetto artificiale di 2000 mq., dove si trova l’agorà, un grande spazio per esposizioni permanenti, e un auditorium con 420 posti a sedere che prendono la luce dal tetto filtrata dall’acqua che copre interamente il “volume subacqueo” con un effetto descritto da Boeri “si possa guardare il mare che s’intrufola e le chiglie delle imbarcazioni che galleggiano”.
La parte “emersa” si contraddistingue per la sua forma particolare con uno sbalzo di 40 metri, che sporge da un’altezza di 19 m., che ospita uno spazio espositivo di circa 1000 mq. dove si celebranno tre temi culturali: il mercato mediterraneo, condividere il Mediterraneo e il Mediterraneo di domani e in futuro sarà convertito in laboratori, sale riunioni ed aree panoramiche; mentre al livello terra oltre all’atrium sono collocati un ufficio informazioni e un ristorante che promuove la cucina mediterranea, e visto il patriottismo che li contraddistingue non abbiamo dubbi sulla prevalenza della cucina francese.
"L'intenzione originaria era quella di entrare in unpezzo di mare all'interno dell'edificio” dichiara Boeri ed infatti l’acqua del golfo di Marsiglia e penetra tra i due piani orizzontali dell’edificio, quello della sala congressi e quello della sala espositiva, creando una vera e propria piazza d’acqua che, grazie alla profondità di 2,25 metri, e “capace anche di ospitare pescherecci, barche a vela, allestimenti e performance temporanee o semplicemente di servire da piscina” e sicuramente sarà la scenografia ideale per eventi e spettacoli con un forte richiamo all’acqua come elemento d’identità e di civiltà del Mediterraneo.
Tre livelli con una superficie totale di 10.000 mq compresa in una stravagante forma a C solo in parte visibile dall’esterno che ospiterà al suo interno anche una mediateca, oltre che servizi ricettivi e residenze-foresterie per ricercatori ed artisti, completano lo schema funzionale di un edificio unico nel suo genere che sicuramente rappresenterà uno dei luoghi di maggior interesse, insieme al vicino Mucem firmato dall’architetto algerino RudyRicciotti, delle celebrazioni del 2013.
L’edificio si presenta con una pelle incalcestruzzo che avvolge l’esterno, con strutture portanti di acciaio per un totale di 3500 tonnellate, tranne i due fianchi laterali rivestiti completamente a vetro con un’immagine a forte impatto scenico che rivoluziona lo skyline del molo J4 del porto vecchio ma non disturba l’insieme formato dalla trama architettonica del Mucem e dalla fortezza di Saint Jean, dove Alexandre Dumas rinchiuse il Conte di Montecristo creando, per dirla alla Koolhaas, un iperluogo idrido.
Location: Marseille, France Architect: Stefano Boeri Architetti Project Team: Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra, Ivan di Pol, Jean Pierre Manfredi, Alain Goetschy, and Ar&C, Mario Bastianelli, Davor Popovic, Angela Parrozzani, Daniele Barillari, Davide Rapp, Marco Brega Area: 10.000 sqm Cost: 25.000.000,00 € Year: 2010 Client: Conseil Regional Provence-Alpes-Côte d’Azur