“Una volta era la periferia d’Europa oggi è al centro del mondo” così Andrew Finkel, giornalista e blogger, descrive il cambiamento in corso nella città Istanbul, interessata non soltanto da uno sviluppo demografico, decuplicando gli abitanti dal 1980, trasformandosi oggi in una megalopoli da 15 milioni di persone, ma come uno dei più interessanti laboratori artistici e culturali del mondo che si è riappropriata del suo ruolo storico di crocevia politico e commerciale.
Grandi investimenti privati e grandi interventi architettonici stanno cambiando la fisionomia della città che pur mantenendo ancora intatto il mix euro-asiatico originario si apre all’innovazione al punto di affidare all’architetto Zeynep Fadillioglu il progetto di una moschea, un luogo tradizionalmente pensato per uomini, per la prima volta al mondo costruito da una donna.
Zeynep Fadillioglu è uno dei più apprezzati architetti di Istanbul, conosciuta anche a livello internazionale soprattutto dopo la costruzione della moschea di Sakirin balzando dalle riviste di architettura ai quotidiani internazionali, che coniuga innovazione e tradizione insieme a valori orientali ed occidentali, sapientemente equilibrati anche in progetto così complesso.
La Moschea Sakirin si trova nel quartiere di Uskudar di Istanbul, uno dei quartieri più religiosi della parte asiatica della città. Si tratta di una moschea moderna e non convenzionale, soprattutto se confrontato con edifici tradizionali, rompendo la tradizione turca di copia di antiche moschee del Xvi secolo.
Esternamente si presenta con una forma pura e geometrica rappresentata dalla grande cupola di 130 metri di diametro e due minareti di 25 metri costruiti dall'architetto Husrev Tayla. Le pareti esterne sono una combinazione di vetro e maglia di ferro, che permette alla luce solare di illuminare i bellissimi interni dorati della moschea.
Fuori, nel cortile, si trova una bella fontana disegnata dal designer inglese William Pye con una sfera di metallo brillante nel mezzo. Il cortile dispone anche di una piccola galleria in cui è ospitata la collezione di famiglia, turco-saudita, Sakir di opere e reliquie islamiche.
All'interno il mihrab, che indica la direzione della Mecca, è concepito proprio come un occhio d'oro con un coperchio turchese e il minbar, dove l'imam dirige la preghiera, è fatto di acrilico con modelli a foglia che rappresentano l'universo. La sala di preghiera principale, che può ospitare 250 persone, è circondata da pareti di vetro progettato come pagine del Corano con versi dorati incisi.
Uno degli aspetti più importanti della moschea è il lampadario monumentale in bronzo appeso alla cupola principale. È stato progettato come una rappresentazione di una preghiera da Zf design e costruito da Nahide Buyukkaymakci e Orhan Kocan con lettere d'oro del Corano e gocce di vetro soffiato che, come le parole di Allah scivolano sui fedeli, su cerchi in bronzo asimmetrici.
Gli interni sono una sapiente miscela di disegni tradizionali e forme d'avanguardiarealizzato anche con il contributo di teologi, storici d'arte e artisti, per realizzare, più che un simbolo d'arte contemporanea, un luogo di pace, un rifugio ideato per il pubblico.
Ovviamente è stata posta una particolare attenzione alla parte riservata alle donne cercando di limare le tradizionali differenze di sesso che spesso relegano questi spazi vicino ai bagni, come avviene in alcune moschee. La parte a loro riservata è più spaziosa e la separazione con l'area maschile è meno netta.
Location: Istanbul, Turkey Architect: Zeynep Fadillioglu Project architect: Husrev Tayla Year: 2009